Le rinnovabili nei nuovi edifici , e in quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, devono coprire il 35% della quota di energia dal 2014, percentuale che salirà al 50% dal 1° gennaio 2017.
Ma Assotermica avverte: non tutte le tecnologie rinnovabili permettono, a conti fatti, di raggiungere questi valori con le attuali convenzioni e normative di calcolo.
In parole povere, per come stanno le cose a oggi, resterebbero escluse proprio le fonti rinnovabili distribuite: solare termico, pompe di calore, fotovoltaico, cogenerazione, ecc. Ma il dado è tratto: convertendo in legge il decreto Milleproroghe, la Camera ha cancellato la proroga inserita in sede di conversione del decreto in Senato, che introduceva un rinvio al 1 gennaio 2015 dell'aumento dal 20% al 35%.
Ne abbiamo parlato al Lounge Anima di Mostra Convegno Expocomfort con Federico Musazzi, segretario dell'Associazione nazionale dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, che, pur restando favorevole a un sistema di obblighi, sta lavorando con il ministero e le istituzioni per cercare di modificare questo approccio.
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"È un tema su cui stiamo facendo una battaglia e una campagna di sensibilizzazione dal almeno due anni – ha detto Musazzi ai microfoni di GreenBiz.it -. Il problema è che sono stati fissati dei valori di copertura via via crescenti che a nostro avviso sono irrealistici. Ad oggi l'obbligo è di coprire almeno il 35% del consumo totale di un edificio con fonti rinnovabili. Questo di fatto significa tagliare fuori dal mercato tutte le principali configurazione impiantistiche che oggi vanno per la maggiore: caldaie a condensazione, solare termico, pompe di calore. Noi chiediamo, invece, uno sviluppo più armonioso delle varie fonti rinnovabili con un approccio diverso che non fissi dei limiti a salire così difficili da raggiungere. Il rischio è che rimangano solo sulla carta".
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DIRETTIVA ECODESIGN - Lo scorso 6 settembre 2013 sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale Europea i Regolamenti dal N. 811/2013 al N. 814/2013 che prevedono nuovi e più stringenti requisiti prestazionali per gli apparecchi, oltre ad un'innovativa etichetta energetica. Tali Regolamenti, che non hanno la necessità di alcun recepimento nazionale e sono quindi già esecutivi in Italia così come nel resto d'Europa, prevedono un periodo di transizione che porterà alle prime misure effettive sui prodotti a partire dal 26 settembre 2015.
"Da settembre 2015 ci sarà l'obbligo di esporre sull'apparecchio immesso sul mercato un'etichetta energetica, una modalità di comunicazione più diretta e immediata nei confronti dell'utente finale sulle caratteristiche prestazionale in termini di consumi energetici e performance di emissioni delle caldaie, delle pompe di calore e dei pannelli solari", continua il Segretario.
Assotermica, proprio nell'importante cornice di Mostra Convegno Expocomfort, ha organizzato un convegno per tutti gli operatori del settore della climatizzazione invernale e della produzione di acqua calda sanitaria, che saranno chiamati a vario titolo ad adempiere alle novità di questi Regolamenti.
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EVACUAZIONE FUMI A PARETE – Una materia che sembra apparentemente molto tecnica, ma che ha dei risvolti importanti sul mercato, è quella che riguarda l'interpretazione della Legge N. 90 del 3 agosto 2013, art 17-bis, sulle modalità di scarico a parete dei fumi per i soli generatori a condensazione.
"Ad oggi la possibilità di scaricare i fumi di combustione di una caldaia in facciata non è assolutamente chiara. Questo genera tutta una serie di problemi interpretativi che turbano il mercato. Per questo chiediamo di prevedere casistiche semplici, chiare e univoche in cui sia possibile scaricare a parete, senza dover effettuare interventi sull'adeguamento dei camini e delle canne fumarie. Soprattutto nel caso in cui si sostituisca la vecchia caldaia con una caldaia a condensazione. Riteniamo che, regolamentando in maniera più chiara la possibilità di scaricare a parete fumi di combustione di una caldaia a condensazione, si possa smuovere un mercato importante per le ristrutturazione edilizie ", conclude Musazzi.
Sul tema Assotermica sta avanzando delle proposte di chiarimento e modifiche legislative definitive.
Roberta Ragni
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